Il capo delegazione dell’Osa , Organizzazione degli Stati americani, ha presentato una relazione dichiarando la correttezza delle recenti elezioni in Nicaragua e riconoscendone la legittimità. Questa relazione si aggiunge alla dichiarazione del capo della delegazione dell’Unione Europea, Luiz Yanez, due giorni dopo le elezioni, che ha fatto così cadere i dubbi sollevati dalle opposizioni rispetto ad una presunta “frode elettorale”. Nonostante che le opposizioni e parte della società civile ancora non riconoscano la legittimità delle elezioni vinte dal leader del FSLN Daniel Ortega, questo riconoscimento è di fatto già avvenuto dalla comunità internazionale. Ma non è stato riconosciuto dal governo del Costa Rica, che rispetto all’utilizzo del Rio San Juan (fiume che divide i due paesi) tiene un contenzioso col governo del Nicaragua che si sta discutendo al Tribunale Internazionale dell’Aia.
Polemiche anche le dichiarazioni dell'ambasciatrice statunitense Jullisa Reynoso, che mantenendo la linea del Dipartimento di Stato Americano si è detta "preoccupata per le irregolarità del processo elettorale" esprimendo preoccupazione per lo stato di democrazia in Nicaragua. L’ambasciatore nicaraguense all’OSA Denis Moncada ha risposto all’ambasciatrice ricordandole la lunga e triste storia di invasioni nordamericane in Nicaragua e il sostegno dato alla dittatura somozista affermando che "In Nicaragua stiamo costruendo una democrazia a partire da tutto questo accumulato storico. Una democrazia inclusiva, popolare e non di élite, che è la democrazia che vogliono i nicaraguensi e non quella che qualcuno vuole imporci”.
Gabriele Morandi
Polemiche anche le dichiarazioni dell'ambasciatrice statunitense Jullisa Reynoso, che mantenendo la linea del Dipartimento di Stato Americano si è detta "preoccupata per le irregolarità del processo elettorale" esprimendo preoccupazione per lo stato di democrazia in Nicaragua. L’ambasciatore nicaraguense all’OSA Denis Moncada ha risposto all’ambasciatrice ricordandole la lunga e triste storia di invasioni nordamericane in Nicaragua e il sostegno dato alla dittatura somozista affermando che "In Nicaragua stiamo costruendo una democrazia a partire da tutto questo accumulato storico. Una democrazia inclusiva, popolare e non di élite, che è la democrazia che vogliono i nicaraguensi e non quella che qualcuno vuole imporci”.
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