sabato 10 dicembre 2011

Ancora repressione e abusi alle comunità mapuches


Cile-Lo scorso giovedi 8 dicembre, centinaia di polizotti hanno sparato proiettili e bombe lacrimogene all’interno della comunità Ignacio Queipul. Il gruppo di poliziotti armati è entrato dalla collina del settore Alaska, dopo un pattugliamento con un elicottero durato tutta la mattina di giovedì. L’attacco che è durato varie ore ha avuto come conseguenza l’arresto di un bambino di 13 anni Felipe Marillan. La moltitudine di proiettili e gas lacrimogeni sparati ha reso l’aria irrespirabile, tant’è che molti abitanti della comunità hanno lasciato le loro case per rifugiarsi in luoghi più sicuri. Il bambino che già nel 2009 era stato ferito dalle pallottole della polizia, è stato per alcune ore  nel commissariato della polizia di Ercilla a 8 kilometri dalla comunità. Il suo corpo è completamente pieno di ematomi, ed ha inoltre raccontato di essere stato tenuto al suolo con la testa schiacciata da un funzionario di polizia. La polizia ha giustificato il suo arresto dicendo che il bambino sarebbe stato l’autore del sabotaggio ad un cavo elettrico, cosa che ha provocato lo sdegno dei genitori che hanno invece detto che la cosa è impossibile dato che durante l’attacco della polizia si poteva soltanto scappare.
Mentre succedeva questo, nel territorio de Trapilwe del lof mapu di Forowe (Boroa) vicino a  Temuco, un contadino mapuche è stato prelevato da 4 sconosciuti in borghese, caricato in una 4X4 e trasportato in un luogo isolato vicino ad un fiume. Li è stato picchiato e interrogato. Volevano sapere cose riguardo l’ATM (Alianza Teritorial Mapuche) e lo hanno intimato di non seguire più la suddetta organizzazione e i suoi dirigenti. Secondo quanto riportato dal blog dell’ ATM (http://alianzaterritorialmapuche.blogspot.com/), questi tipi di interrogatori e intimidazioni sono avvenute a molti mapuches che abitano nelle comunità intorno a Temuco, Victoria, Curacautin, Padre las Casas, Ercilla, Cunco e Vilcun. Il blog riporta anche che nei mesi di novembre e dicembre più 30 mapuches sono stati vittime di interrogatori violenti e illegittimi.
Dirigenti dell’ATM hanno segnalato questi gravi abusi alle organizzazioni che si occupano della difesa dei diritti umani e  hanno accusato il governo cileno  di annullare i diritti umani fondamentali; soprattutto quando polizia militarizzata attacca i villaggi passando attraverso la collina della comunità, violando così uno spazio che per i mapuches ha un alto valore spirituale e culturale.
  

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