lunedì 12 dicembre 2011

Vertice della società civile e sociale in Bolivia


Inizia oggi nella città di Cochabamba in Bolivia un vertice sociale che vedrà riuniti più di 500 rappresentanti dei movimenti sociali boliviani, indigeni, contadini, sindacati, donne, studenti, professionisti, imprenditori e altre aree sociali. Al vertice, che durerà fino a mercoledì, partecipa anche il presidente boliviano Evo Morales. Lo stesso presidente aveva convocato questo vertice ad ottobre, durante la  Giornata  Nazionale contro la Decolonizzazione, ed in tale occasione aveva esortato l’intera società boliviana a progettare congiuntamente un nuovo piano di sviluppo nazionale dal 2012, sulla base dell’industrializzazione delle risorse naturali.  Morales ieri ha auspicato che questo incontro possa promuovere politiche e programmi nazionali, con il risultato di una crescita economica per il paese e soprattutto per il popolo, evidenziando che questo incontro non servirà per discutere questioni settoriali o individuali, ma servirà a pianificare la crescita economica. “Ma più che costruire un’agenda da zero (di governo), quello che dobbiamo fare è approfondire e incentivare il cambiamento” ed ha aggiunto che le mete sono: “la diversificazione economica, l’ampliamento dell’apparato produttivo, il riposizionamento del paese nel mercato estero e la diversificazione delle esportazioni”. Le organizzazioni sociali, contadine e indigene hanno fatto sapere che orienteranno la discussione verso proposte atte a sviluppare un economia plurale e giusta. La Confederación Sindical Única de Trabajadores Campesinos de Bolivia (Csutcb) ha suggerito, tra le altre questioni l’impulso del processo di cambiamento con lo sviluppo della produzione agricola e zootecnica e la distribuzione di terre in maniera equa per gli indigeni che ancora non la tengono.
Questo vertice ha suscitato anche critiche da parte dell’opposizione e di alcuni analisti.  Il sociologo e professore Carlos Cordero ha criticato la non democraticità dell’evento, affermando che i partecipanti sono il risultato di un inviti selettivi realizzati dalle “sfere del potere”. Mentre la senatrice di destra Centa Reck ha diffuso ieri un comunicato dove lamenta che “ l’economia erratica, la terribile ondata di insicurezza cittadina, il narcotraffico sfrenato, la conservazione dell’ambiente, le difficoltà delle imprese nazionalizzate non sono tra i temi che preoccupano il vertice”.
Il convegno  sarà suddiviso in tre fasi: la prima dove inizieranno e si svilupperanno i work shop, la seconda per spostare le proposte in ambito dipartimentale e la terza, nel gennaio 2012 sempre a Cochabamba, dove saranno definite le conclusioni della riunione e che saranno poi consegnate al capo dello Stato.
Gabriele Morandi

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